Samuele Mura, 33 anni italo-inglese è un imprenditore e procuratore sportivo nato a Nottingham, nel Regno Unito e cresciuto a Jerzu un piccolo paese della Sardegna. Italia e Inghilterra da sempre convivono nel suo DNA ma anche nella storia imprenditoriale c’è tanto di entrambi i paesi, dal modo di fare impresa all’intraprendenza, al coraggio nell’investire i risparmi in un’idea che oggi è una realtà innovativa nel campo della logistica e dei trasporti. Adiamo conoscere la sua storia!
Samuele come la Brexit ha cambiato la prospettiva di fare impresa in Inghilterra?
«È difficile dare una risposta esauriente, trovandoci ancora in fase di transizione. Sicuramente, se prima le persone venivano a Londra e facevano impresa con più “leggerezza” se così si può dire, ora bisogna pianificare al meglio tutti gli step necessari per dar vita alla propria idea imprenditoriale, se non altro per tutti i documenti ora necessari data l’uscita dall’Unione Europea. Così come chi già faceva impresa qui in Gran Bretagna invece, come spesso accade nel mondo imprenditoriale, si è dovuto adeguare al cambiamento, qualcuno addirittura reinventare, infine altri hanno rafforzato la propria posizione e quella del loro business. Noi come Traslo, nonostante fossimo contrari alla Brexit, ci siamo sforzati di vederla come un’opportunità per riuscire a continuare a perseguire nei nostri obiettivi. Siamo cresciuti peraltro proprio in questa fase che ha visto Brexit e Covid sovrapporsi nello stesso lasso di tempo.»
I trasporti e logistica sono tra i settori che negli ultimi anni stanno crescendo di più, quali opportunità e innovazioni offrono ai giovani in cerca di occupazione?
«Sono due settori che vengono spesso sottovalutati ma che invece presentano diverse opportunità di occupazione e di crescita. Basti pensare alla varietà di profili richiesti quali ad esempio responsabili commerciali, addetti alla logistica, contabili, autisti, falegnami, montatori e tanto, tanto altro. Più in generale sono settori che, come ha dimostrato la stessa pandemia, possono fermarsi ma mai arrestarsi del tutto. La mobilità fa parte del nostro DNA e delle nostre abitudini e i trasporti sono parte integrante e centrale della nostra economia, motivo ulteriore per costruirci su una carriera professionale o per sviluppare idee innovative imprenditoriali.»
Attraverso il tuo vlog racconti il percorso imprenditoriale, quanto questo canale comunicativo può aiutare e ispirare le nuove generazioni di startupper?
«Vedendo la mia esperienza credo tanto perché fare startup e avviare il proprio percorso imprenditoriale non è mai semplice e spesso ci si può sentire anche molto soli. Sono passati 4 anni dalla prima volta che ho schiacciato il tasto REC e nel tempo ho continuato a documentare il mio viaggio di imprenditore a Londra senza nessuna aspettativa e senza la pretesa di insegnare nulla a nessuno. Nel tempo si è costruita una forte community, che continua a crescere, e i cui messaggi di affetto e supporto mi ripagano di tutto il lavoro che c’è dietro. Ma soprattutto è un luogo, seppur virtuale, dove io per primo trovo e ricevo continuamente stimoli e spunti differenti, fondamentali per chi oggi fa startup.»
Grazie Samuele!
Gloria Chiocci