Bianca Bonetti, 30 anni di Milano è la founder di GirlsWentOut. Da quando era bambina non ha mai avuto limiti né confini geografici. Dopo il liceo classico si è laureata in Matematica a Ginevra, frequentando un anno di scambio in Argentina occasione che le ha permesso di apprendere fluentemente tre lingue: inglese, francese e spagnolo. Ad agosto del 2021 ha fondato Sisters Founders, la prima community italiana di Donne Imprenditrici. «Ci incontriamo a Milano una sera al mese, per condividere gioie e pene di essere imprenditrici. Penso che questo tipo di scambio possa aiutare le donne ad affrontare le sfide e i bias della società. Al momento la community conta più di 50 imprenditrici.» Così mi racconta Bianca.
Bianca sei la founder di Girls Went Out come nasce l’idea?
«Mi sono resa conto del ruolo dello sport nella mia vita e di quante cose mi ha insegnato: insegui i tuoi obiettivi, allenati ogni giorno, non aver paura di affrontare il tuo avversario, il tuo successo dipende solo da te stesso, il tuo più grande avversario è il tuo ego. Si tratta di soft skills alle quali di maniera generale noi donne abbiamo meno accesso in quanto (statisticamente) pratichiamo meno sport amatoriale. E poi ho realizzato che stare a guardare senza far nulla sarebbe stato parte del problema.»
Hai lavorato tanto in Africa ma qual è stato per te il progetto più sfidante e che ti ha dato più soddisfazioni nella tua carriera?
«Vivere e lavorare in Africa è allo stesso tempo elettrizzante e devastante: sai che puoi avere un impatto enorme sulla vita delle persone, ma anche le scene quotidiane a cui sei obbligato ad assistere sono molto pesanti. Sicuramente una delle cose più soddisfacenti è quando mi sono svegliata e mi sono sentita parte di quell’ecosistema, ho sentito che stavo davvero aiutando giovani imprenditori africani a costruire la loro idea, il loro business, e quindi il loro futuro. Non mi è mai capitato qui in Europa.»
“Comfort zone” perché è importante uscirne e sperimentare nuove esperienze?
«Secondo la Teoria del Caos tutti i vari elementi di un sistema naturalmente convergono verso un certo equilibrio, ma il più piccolo cambiamento di rotta di un elemento può avere un effetto enorme sull’intero sistema. Questo per me ha due temi principali la vera creatività avviene quando si sperimenta, quando si cercano nuove esperienze, quando si cambia il sistema. la conformt zone è importante, l’equilibrio ci vuole. Ma gli stimoli a scoprire noi stessi hanno moltissimo valore! Se noi non siamo il cambiamento che vorremmo vedere, chi altro dovrebbe esserlo?»
Grazie Bianca!
Gloria Chiocci