Costanza Tei, 28 anni di Perugia e fa parte dell’organizzazione di volontari che da cinque anni realizza e porta in scena “L’Umbria che spacca” un festival creato dai ragazzi per i ragazzi. Costanza dedica il suo tempo libero alla coordinazione della produzione del festival un ruolo sempre più ricercato anche all’interno delle aziende. Andiamo a conoscere più da vicino il festival che accenderà i riflettori dal 29 giugno al 2 luglio nel centro storico di Perugia.
Decima edizione del festival “L’Umbria che Spacca” cosa rappresenta questo festival per la cultura del nostro territorio?
«Rappresenta la forza e la voglia di animare la propria città e il proprio territorio. Con tutte le sue declinazioni e sfaccettature il festival porta alla luce le più svariate realtà della regione e d’Italia, che cooperano per creare un’esperienza piacevole e fruibile da tutti. Dai concerti ambienti all’alba nel giardino dell’Orto Medievale di San Pietro alle visite guidate dagli artisti nella Galleria Nazionale dell’Umbria fino ai concerti serali dentro i Giardini del Frontone, il progetto alla base è quello di valorizzare i tesori del nostro territorio in modo non sempre convenzionale, per rendere l’esperienza, e il luogo dove si svolge, indimenticabile sotto ogni aspetto.»
Giovani che creano per i giovani voi ne siete l’esempio qual è stato il fattore vincente in questi anni?
«La forza è stata, e continua ad essere, la grande coesione tra tutti i partecipanti (totalmente volontari) al progetto. Da anni più di 50 ragazzi e ragazze da tutta l’Umbria si radunano per dare vita ad un’idea che nel tempo hanno contribuito a realizzare, pezzo per pezzo. La prospettiva futura, che ci ha sempre dato la spinta per rischiare e crescere è quella di creare un festival per la regione e della regione, che riesca a valorizzare il vastissimo patrimonio culturale e naturale in cui siamo immersi.»
Un messaggio che desideri lasciare ai tanti giovani che durante il festival ti e vi seguiranno?
«Questo è il decimo anno che un grande gruppo di volontari e lavoratori si spendono perché il risultato sia il più suggestivo e significativo possibile. È frutto di mesi e mesi di lavoro e sacrifici ed è un regalo per tutta la regione, fatto per essere vissuto e goduto, nel massimo rispetto del prossimo e di chi ci lavora.»
Grazie Costanza!
Gloria Chiocci