Elisa: “Costruire una carriera nel digital e social, seguendo le proprie passioni e abbandonando una carriera stabile”

Elisa Giuli, 35 anni e originaria di Gubbio, ha abbandonato una carriera stabile per abbracciare la sua vera passione nel settore digitale, dopo aver atteso ben sei anni per trovare il coraggio di farlo. La sua laurea in Scienze dell’Educazione le ha fornito una base solida, ma ha sentito che il sistema educativo tradizionale era troppo rigido per le sue ambizioni. Attraverso sfide come il superamento del giudizio altrui e dell’autosabotaggio, Elisa ha tracciato un percorso non convenzionale, vivendo all’estero e esplorando diverse opportunità lavorative. Ha così trovato la libertà di dare forma ai suoi obiettivi e, nel mondo digitale, è diventata un punto di riferimento per coloro che desiderano emergere. Il suo metodo, semplice ed efficace, le ha permesso di crescere esponenzialmente sui social media, dimostrando che è possibile realizzare i propri sogni sfidando lo status quo. Oggi, ci racconta come ha creato questo metodo, quali elementi chiave lo contraddistinguono e quali consigli darebbe a chi si trova in una situazione simile alla sua. Benvenuta, Elisa!

 

Elisa il tuo percorso di trasformazione è stato incredibilmente ispirante, soprattutto considerando il coraggio che hai avuto nel lasciare una carriera stabile per seguire le tue passioni. Cosa ti ha spinto a fare questo grande passo e quali sono stati i momenti più difficili che hai affrontato lungo il cammino?

«Ho atteso sei anni prima di fare il mio ingresso nel settore digitale, sfidando le convenzioni. La sfida più ardua? Superare il giudizio altrui e l’autosabotaggio. La mia laurea in Scienze dell’Educazione mi ha fornito una base, ma ho presto realizzato che il sistema educativo tradizionale era troppo rigido per le mie ambizioni. Ho quindi intrapreso un percorso non convenzionale, esplorando diverse opportunità lavorative e vivendo all’estero, sempre alla ricerca di quella libertà e gratificazione che il sistema convenzionale non poteva offrirmi.

Alla fine, sono tornata alle mie radici: la condivisione della conoscenza, ma alle mie condizioni. Questo è ciò che mi ha spinto a fare il grande salto: dare forma ai miei obiettivi, raggiungerli e guidare gli altri a fare lo stesso. Nel mondo digitale, ho trovato la libertà di creare il mio percorso, nonostante lo scetticismo di chi ancora non comprende il potenziale di questa industria. La vera ricchezza sta nel costruire il proprio sogno, sfidando lo status quo.»

Hai creato un metodo efficace che ti ha portato a una crescita esponenziale sui social media in pochissimo tempo, fino a diventare un punto di riferimento per chi vuole emergere nel mondo digitale. Quali sono gli elementi chiave di questo metodo e come riesci a mantenerlo semplice e diretto in un panorama digitale così complesso?

«Anziché domandarmi “Perché è così difficile?”, ho iniziato a chiedermi: “E se fosse semplice?” Il modo giusto non deve necessariamente essere quello più difficile. Per anni ho rimandato questo sogno perché ero spaventata e mi sentivo sopraffatta. Ho fatto mille corsi, ma ogni volta che provavo a partire, mi sentivo schiacciata da tutte quelle informazioni ricevute. Quindi ho iniziato a chiedermi: “In che modo stanno vendendo questa cosa più difficile di quanto sia realmente?” Ed è lì che ho iniziato a togliere tutto il superfluo e a concentrarmi solo su quello che è davvero importante: il contenuto.

Non è l’algoritmo ad essere cattivo, è il contenuto ad essere sbagliato. Ed è così che ho creato il mio metodo, perché volevo ottenere di più senza sentirmi sopraffatta. Ed è grazie a questo che ho smesso di procrastinare e ho fatto il primo passo. Si fanno progressi dandosi un ritmo anziché provando sempre a dare il massimo.»

Molti giovani si trovano nella tua stessa situazione iniziale, intrappolati in carriere che non li soddisfano, ma temono di non poter monetizzare le proprie passioni. Quale consiglio daresti a chi è indeciso sul lasciare una strada tradizionale per seguire un percorso più autentico e in linea con i propri valori?

«Il mio consiglio va un po’ controcorrente. Non sono una sostenitrice dei salti nel vuoto. Non servono. Creare un business può spaventare: c’è la paura del giudizio, paura di non essere abbastanza qualificati, paura di dover lavorare tanto ma non riuscire ad avere risultati.

Inoltre c’è tutto uno status quo culturale che ci portiamo dietro e che sicuramente non fa il tifo per noi. Ma se sei il tipo di persona a cui le scelte preimpostate stanno strette, allora è bene aprire gli occhi il prima possibile e realizzare che i classici lavori non sono più una scelta obbligata. Viviamo in un’epoca in cui è davvero possibile creare la vita che vogliamo.

È nostra responsabilità iniziare a prenderci quello che ci spetta. E la costruzione di una presenza online è una delle cose più potenti che puoi avere per realizzare i tuoi sogni e monetizzare il tuo potenziale.»

Grazie Elisa!

Gloria Chiocci