Alessio Cinao, 28 anni, originario di Menfi, è la mente creativa dietro SNAP, l’agenzia che sta ripensando il modo di creare contenuti per i social. Dopo una Laurea Triennale in Informazione, Media e Pubblicità all’Università di Urbino, Alessio ha deciso di sfidare i modelli tradizionali delle agenzie creando un progetto che unisse impatto, autenticità e divertimento.
SNAP è nata nel 2023 con un obiettivo chiaro: aiutare i brand a comunicare in modo genuino e diretto, lontano dagli schemi pubblicitari classici. Oggi è un punto di riferimento per aziende e agenzie che cercano format veloci, creativi e capaci di umanizzare il rapporto con il pubblico. In questa intervista ci racconta il suo percorso, i segreti dietro video che catturano davvero l’attenzione e un consiglio prezioso per chi sogna di entrare nel mondo della content creation.
Qual è la storia di SNAP e cosa ti ha spinto a crearla?
«Snap nasce nella mia testa a gennaio 2023 e viene realmente lanciata al pubblico ad aprile dello stesso anno. Ho creato Snap perché, prima di tutto, volevo lavorare divertendomi, fare qualcosa che potesse avere un impatto e distinguersi dai soliti schemi delle agenzie tradizionali. Volevo creare qualcosa di unico, e pian piano direi che ci stiamo riuscendo. Oggi le aziende ci contattano per il nostro approccio “zero sbatti”, che porta risultati concreti, con un tono di voce autentico e spesso non convenzionale. Una delle frasi che sento più spesso da parte di brand e agenzie è: “Dobbiamo Snappare questa azienda”. Ecco, questa frase racchiude un po’ tutto quello che stiamo costruendo.»
Qual è il segreto per realizzare video che catturano davvero l’attenzione sui social?
«Sui social, purtroppo, non esiste un metodo preciso che garantisca risultati. Piuttosto, ci sono azioni da testare, format da provare. Potrei parlarti di hook forti, durata dei video, transizioni… Insomma, tutto quello di cui parlano tutti. Per noi di Snap, però, la chiave è l’autenticità. Oggi i video funzionano se sono veri, reali, e quindi lontani dai canoni pubblicitari di dieci anni fa. Un approccio diretto, autentico e anche con qualche imperfezione è ciò che oggi fa davvero la differenza sui social. Aziende e stakeholder devono stare sullo stesso livello: serve un dialogo reale, che umanizzi la comunicazione aziendale.»
Se un giovane creativo volesse entrare in questo mondo, quale sarebbe il primo passo che gli consiglieresti?
«Gli consiglierei di iniziare. Subito. Sbagliare il prima possibile è il modo migliore per capire dove e cosa migliorare. Gli suggerirei anche di scegliere una verticalizzazione, perché oggi il mondo è saturo di agenzie e professionisti. Essere unici, e mettere sempre un tocco di personalità nella propria professionalità, è quello che fa davvero la differenza.»
Grazie Alessio!
Gloria Chiocci