Lorenzo Lodigiani, 26 anni di Asti e Giuseppe Stranieri, 22 anni di Manduria sono i fondatori di Ncode, la startup Accedemy che guida nello sviluppo di nuove competenze tecnologiche mediante le tecnologia No Code. Negli ultimi anni queste tecnologie hanno fatto sempre di più parlare e sono entrate in piccoli e grandi aziende per la loro facilità di utilizzo e implementazione. Ma come nasce una startup c he si basa interamente su queste conoscenze? Andiamo insieme a conoscere la storia di Lorenzo e Giuseppe!
Lorenzo e Giuseppe come nasce l’idea e quali sono stati i primi step per implementare?
«Ci piace pensare che Ncode sia nata un po’ per errore e un po’ per necessità: io e Giuseppe ci siamo conosciuti all’incubatore online di Startup Geeks, eravamo entrambi founder solitari con due idee diverse che non avevano nulla a che fare con cosa è Ncode oggi. Il caso ci ha fatto incontrare e ha fatto convergere le nostre forze su un unico progetto imprenditoriale che però si è dimostrato essere non sostenibile finanziariamente.
Nonostante ciò, un elemento del progetto sembrava funzionare: l’mvp – fatto appunto senza codice. Nessuno di noi due aveva competenze di programmazione, eppure quel prototipo funzionava. Ci siamo quindi resi conto che questa tecnologia (ancora poco diffusa in Italia) avrebbe potuto aiutare tanti altri imprenditori che come noi non avevano competenze informatiche; perciò è nata Ncode. Il lavoro più grande all’inizio è stato far capire la potenzialità del No Code, e volendo noi autofinanziarci, la cosa più sensata da fare era sviluppare prodotti per terzi in No Code.»
Ncode è un’Academy che ti guida nella creazione di progetti attraverso la metodologia No Code, ma come si sviluppa?
«La metodologia No Code può anche essere chiamata Programmazione Visuale, e questo termine già spiega meglio in cosa consiste: anziché scrivere righe di codice, la creazione di prodotti digitali avviene attraverso un editor, appunto visuale, che ti fornisce una serie di “blocchi” di partenza e che possono poi essere modellati a proprio piacimento o secondo le proprie necessità.
Il panorama di piattaforme No Code odierno è molto vasto, perciò il livello di personalizzazione che questi strumenti offrono può variare, ma in linea di massima ci si può spingere molto lontani con solo tecnologie No Code. E in Academy facciamo proprio questo: esploriamo e spieghiamo queste tecnologie e i loro usi, dimostrandone cosa si può fare e quanto in là ci si può spingere, cercando di aiutare i nostri utenti a fare di più con meno.»
No Code e innovazione quali saranno secondo voi i maggiori sviluppi?
«Il No Code è un qualcosa che esiste silenziosamente da tanto tempo (WordPress e Wix potrebbero essere considerati i due più grandi precursori, sebbene oggi siano rimasti indietro a livello di personalizzazioni) ma è esploso con la pandemia, poiché tante attività avevano urgenza di digitalizzarsi ma con le risorse dimezzate causa Covid. Oggi è un settore sempre di più in crescita e che sempre di più sta entrando nelle aziende come strumento abilitatore per quei dipartimenti più business che IT.
In Ncode siamo convinti che da qua a poco la conoscenza della metodologia No Code possa essere una validissima competenza da inserire nel CV per aumentare la propria employability, e proprio per questo motivo stiamo lanciando i nostri Bootcamp, programmi intensivi di 8 settimane volti a professionalizzare e fare upskilling.»
Grazie Lorenzo e Giuseppe!
Gloria Chiocci