Pierpaolo D’Odorico e Alessandro Risaro, 24 anni sono di Lodi e Udine. Laurea in Economia per Alessandro e in Statistica per Pierpaolo e una laurea magistrale in Data Science per entrambi. Sono i founder di Datapizza la più grande community italiana di Data Science e Intelligenza Artificiale (AI) due delle professioni maggiormente ricercate oggi. Andiamo a conoscere insieme com’è nata la loro idea!
Come nasce l’idea di Datapizza?
«Sicuramente la passione ma anche la mancanza di una community e informazione e contenuti sull’argomento. Avevamo anche il desiderio di avere un impatto forte su quante più persone possibili. Datapizza è un progetto che nasce più di un anno e mezzo fa dalla nostra passione di divulgare quello che stavamo studiando e che ci appassionava così tanto. Avevamo notato che in Italia c’era veramente poca informazione di qualità su questi argomenti, ma soprattutto che non ci fosse un vero e proprio “aggregatore” di persone interessate. Per questo abbiamo deciso di creare Datapizza che ad oggi la più grande community italiana di appassionati di Data Science e Intelligenza artificiale. Il concetto di community è molto importante per noi perché pensiamo che in un campo così vasto come quello dell’AI nessuno sia un tuttologo, ma è solo tramite lo scambio di idee ed il confronto che possano nascere grandi cose!»
Aprendo il vostro profilo come prima cosa saltano all’occhio alcuni nomi di settori molto interessanti: Tech, Data Science, Machine Learning e Intelligenza Artificiale. Come le spieghereste a chi non è del settore?
«Tutti questi termini si possono raggruppare sotto un termine “ombrello” che è proprio quello dell’Intelligenza Artificiale. L’AI è quell’insieme di modelli e algoritmi che cercano di emulare l’analisi che l’uomo svolge di alcuni fenomeni della realtà, utilizzando l’esperienza umana sotto forma di dato e l’energia mentale sfruttata nel processo di apprendimento sotto forma di potere computazionale. Esempi concreti di applicazioni che sfruttano l’AI oggi sono: i sistemi di raccomandazione di Netflix o Amazon, il funzionamento delle auto a guida autonoma, gli assistenti vocali che riescono a comprendere le tue domande e darti delle risposte.»
I settori e le professioni che abbiamo citato sopra offrono tante possibilità occupazionali, quale consiglio vi sentite di dare a chi desidera intraprendere un percorso?
«In questi particolari settori vi è un forte sbilanciamento tra domanda ed offerta di lavoro. Oggi il settore AI è in forte crescita ed espansione e lo sarà sempre di più nei prossimi anni, sarà sempre di più un mondo pieno di opportunità e accessibile a figure con percorsi di studio e professionali molto eterogenei.
I consigli che ci sentiamo di dare a chi desidera approcciarsi a questo mondo: siate curiosi e creativi, l’Intelligenza Artificiale senza creatività umana non è e non sarà mai nulla. Non siate troppo teorici e divertitevi, associate sempre lo studio della teoria e dei fondamentali alla pratica e a lavorando su progetti che vi stimolino. Non fate l’errore di pensare che tutto questo non sia alla vostra portata, ma buttatevi e sono sicuro avrete grandi soddisfazioni!»
Grazie Alessandro e Pierpaolo!
Gloria Chiocci