Nicolò Mazzocchi, 25 anni ha iniziato la sua carriera come velista professionista, vincendo due campionati italiani. Dopo un anno di studio in Australia, ha lanciato la sua prima startup, raccogliendo oltre 300.000€ e raggiungendo 4 milioni di download con un’App mobile nel settore entertainment. Dopo l’exit, ha fondato Skillvue e ha scelto di dedicarsi a tempo pieno all’imprenditoria, continuando a innovare nel mondo delle startup, andiamo a conoscere la storia di Nicolò.
Com’è nata l’idea di Skillvue?
«Io e il mio co-founder Simone ci conosciamo da più di 10 anni, essendo originari della stessa cittadina vicino a Milano. Siamo stati entrambi founder di aziende in rapida crescita prima di Skillvue (io nel settore entertainment, Simone in quello della formazione) e abbiamo avuto esperienza diretta di tutti i vari problemi che possono nascere quando ci si occupa di selezionare personale. Le metodologie di valutazione tradizionali dei candidati sono infatti scarsamente digitalizzate e per nulla scalabili a causa della durata delle attività di analisi delle competenze. Inoltre sono molto costose e quindi poco utilizzate nella fase iniziale della selezione, cosa che ha ripercussioni negative sul resto del processo. Abbiamo quindi trovato un interesse comune nel creare una soluzione migliore che aiutasse le aziende a valutare e individuare fin da subito tutte le competenze chiave nei candidati in modo semplice, ma efficace.»
Quali sono i vantaggi più significativi che la vostra tecnologia offre rispetto ai metodi tradizionali di valutazione delle competenze?
«Skillvue permette alle aziende di analizzare le competenze di candidati e dipendenti in maniera rapida, oggettiva e scalabile e così facendo adottare un approccio skills-based nelle attività di recruitment, talent development e mobilità interna. è particolarmente apprezzato dalle realtà che assumono molte risorse giovani o destinate a ruoli a contatto con il pubblico, dove il CV tradizionale non è rappresentativo delle competenze e della motivazione di una persona. Grazie all’approccio skills-based che rendiamo sostenibile anche per aziende molto grandi con la nostra tecnologia diventa possibile analizzare su larga scala le skill della propria forza lavoro e basare le scelte su dati oggettivi e parametrizzati, collocando più efficacemente le risorse in azienda (+107% di probabilità rispetto ai metodi tradizionali non skills-based), trattenendo più a lungo i dipendenti ad alte prestazioni e costruendo percorsi di crescita e formazione più aderenti alle reali necessità di aziende e dipendenti (un aspetto fondamentale per oltre il 70% dei lavoratori).»
Per i giovani aspiranti imprenditori e innovatori là fuori, che consiglio dareste per trasformare una passione in un progetto imprenditoriale di successo?
«Sicuramente è necessario circondarsi fin dall’inizio delle persone giuste, che sappiano mettere le energie, le competenze e la passione necessari per la fase di avvio di un progetto e che si dimostrino anche partner affidabili per il futuro. La condivisione di competenze è fondamentale per riuscire a portare a casa i primi risultati. In secondo luogo credo sia fondamentale creare un framework di lavoro agile, che permetta a ogni persona di ricoprire diverse mansioni fino al momento in cui il progetto decolla e inizia a prendere forma il team vero e proprio.»
Grazie Nicolò!
Gloria Chiocci