Almudena Agustin Molinero, 29 anni, originaria di Saragozza, oggi vive e lavora a Milano dove ha costruito la sua carriera nel mondo dell’hospitality e del property management. Laureata in Interior Design, ha unito la passione per il real estate e la moda creando un metodo unico in 10 step per la gestione delle proprietà, capace di garantire ai proprietari una redditività fino al doppio rispetto all’affitto tradizionale. In questa intervista ci racconta come è arrivata in Italia, il segreto per trasformare una casa in un’esperienza di valore per gli ospiti e il consiglio per chi sogna di intraprendere un percorso nel settore hospitality.
Almudena, il tuo percorso unisce la passione per il real estate e la moda con la formazione da interior designer. Come sei arrivata, partendo dalla tua esperienza in Spagna, a scegliere Milano come città in cui costruire la tua carriera nella gestione degli affitti brevi?
«Sono arrivata a Milano con l’idea di restare solo tre mesi, per un’esperienza di Erasmus lavoro. Ma la città aveva per me altri piani. Per questo mi piace dire che è stata Milano a scegliere me, e non il contrario. Tutto il resto è stato una conseguenza della mia voglia di fare e della determinazione nel portare avanti il sogno di creare una mia attività. Dopo aver co-fondato una start-up nel settore moda, mi sono avvicinata al mondo degli affitti brevi in un momento molto delicato dal punto di vista imprenditoriale. È stata un’opportunità che mi ha permesso di prendere una direzione più solida in città e di sviluppare il mio metodo. Milano è una città internazionale, frenetica, ma che ancora lascia spazio a tanta innovazione, soprattutto in questo settore.»
Il tuo metodo in 10 step per la gestione delle proprietà è molto apprezzato e garantisce ai proprietari una redditività anche doppia rispetto all’affitto tradizionale. Quali sono, secondo te, gli elementi che fanno davvero la differenza nel trasformare una casa in un’esperienza di valore per l’ospite?
«Qui si incontrano due aspetti apparentemente opposti: l’apparenza e il comfort. Viviamo nell’era dei social, sempre pronti con il telefono in mano per catturare un momento wow. Creare uno spazio di forte impatto visivo è fondamentale per attrarre ospiti in cerca di un’esperienza fuori dall’ordinario. Ma allo stesso tempo, questi ospiti vogliono sentirsi a casa, circondati dai comfort a cui tengono di più: un buon materasso dove riposare, una cialda di caffè per iniziare bene la giornata, un consiglio personalizzato da parte dell’host. Offrire una buona esperienza significa proprio questo: curare l’estetica, certo, ma soprattutto creare uno spazio accogliente, essere presenti, gentili, disponibili. Perché l’ospitalità vera vive nei dettagli e nella capacità di far sentire ogni persona a proprio agio.»
Per chi desidera avvicinarsi al mondo dell’hospitality e del property management, quale consiglio daresti per iniziare a costruire un’attività solida e riconoscibile?
«La gentilezza e l’empatia, unite alla passione per l’accoglienza, sono – a mio avviso – gli aspetti più importanti nel mondo dell’hospitality. In fondo, si tratta di un settore in cui sei costantemente a contatto con persone provenienti da culture e con bisogni completamente diversi. Farle sentire a casa rappresenta un vantaggio competitivo non indifferente. Nel campo del property management, invece, la fiducia che i proprietari ripongono in te è un elemento chiave. Per questo è fondamentale trattare e gestire ogni immobile con la stessa cura e attenzione che riserveresti a una casa tua. Il miglior marketing per attrarre nuovi clienti e costruire un’attività solida e riconoscibile, sono proprio i tuoi clienti attuali: quelli soddisfatti, che parlano bene di te e raccontano la loro esperienza.»
Grazie Almudena!
Gloria Chiocci