Irene Jin

Irene Jin: “L’influencer marketing deve evolvere verso etica, trasparenza e impatto sociale”

Irene Jin, 32 anni, nata a Pisa da origini cinesi, ha trasformato la sua passione per la comunicazione e la moda in una missione: portare etica e sostenibilità nel mondo dell’influencer marketing. Dopo una laurea in Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione a Milano e un Master in Luxury Brand Management a Londra, ha lavorato tra Londra e Parigi prima di fondare Jungler, la realtà che guida il cambiamento in questo settore complesso e in continua evoluzione.

Oggi Irene è anche docente di Social Media Marketing & Influencer Marketing ed è iscritta nell’elenco degli Innovation Manager del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con Jungler, si impegna a creare campagne che uniscono performance e valori, selezionando con cura brand e creator per costruire relazioni autentiche e impatto sociale positivo.

Qual è stato il tuo percorso personale e professionale che ti ha portata a fondare Jungler e a scegliere di guidare il cambiamento nell’influencer marketing verso un modello più etico e sostenibile?

«Il mio percorso non è stato molto convenzionale, perché iniziato dal mondo della moda, lavorando prima in azienda a Londra e Parigi e poi come freelance. Negli anni ho osservato da vicino l’evoluzione dell’influencer marketing nel mio settore: una grande opportunità creativa, ma anche uno strumento ancora difficile da comprendere e da gestire. Proprio da questa consapevolezza nasce Jungler: una realtà che vuole mettere “ordine” nella giungla incontrollata dei social, offrendo un servizio di consulenza per aziende e agenzie, finalizzato non solo a costruire campagne efficaci, ma anche relazioni autentiche e durature tra brand e creator. Credo che l’influencer marketing sia oggi uno strumento davvero potente, ma solo se usato con trasparenza, etica e visione. Per me guidare questo cambiamento significa fare scelte quotidiane: selezionare i progetti giusti, lavorare in modo rispettoso e valorizzare i creator che credono davvero in ciò che comunicano.»

In che modo Jungler seleziona i progetti e i content creator con cui collaborare per garantire trasparenza, impatto sociale positivo e coerenza valoriale nel lavoro di influencer marketing?

«In Jungler selezioniamo i progetti valutando innanzitutto la chiarezza degli obiettivi, la coerenza del messaggio e il rispetto di linee guida etiche condivise. Lavoriamo solo su campagne che rispecchiano i nostri valori e che possono generare contenuti e messaggi autentici. Per quanto riguarda i content creator, analizziamo sia i dati quantitativi (reach, impression, engagement rate, follower) sia quelli qualitativi (tone of voice, coerenza dei contenuti, reputazione online). Lavoriamo solo su dati certificati provenienti da Meta e TikTok, dove integriamo poi un’attività di social listening per valutare la percezione pubblica del creator. In ogni collaborazione garantiamo trasparenza, rispetto per la community del creator e un approccio costruito su misura, che include briefing dettagliati, approvazione dei contenuti, contrattualistica chiara e reportistica finale.»

Che consiglio daresti a chi ha meno di 35 anni e sogna di lavorare nel mondo della content creation senza rinunciare ai propri valori e al desiderio di contribuire a un cambiamento positivo nella società?

«Il mio consiglio è di mettere sempre i propri valori al centro di ogni progetto, mantenendo autenticità e coerenza nei contenuti. Oggi è davvero importante selezionare collaborazioni che rispecchino la propria visione e generare un impatto positivo, affrontando temi come sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale. Inoltre, diventano sempre più fondamentali formazione continua e aggiornamento per restare rilevanti in un settore in costante evoluzione.»

Grazie Irene!

Gloria Chiocci