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Arriva da Londra la storia di Roberta Palumbo, Account Director di Hogarth Worldwide

  • 9 Giugno 2019
  • Gloria Chiocci
  • Giovani

Tra i tanti italiani incontrati durante il mio periodo Londinese, c’è Roberta Palumbo una delle Account Director di Hogarth Worldwide. Un pomeriggio ci siamo incontrate nel classico pub londinese, dove davanti a una birra mi ha raccontato la sua storia che parte dall’Italia, sfiora gli Stati Uniti e approda nel Regno Unito.

Roberta parlami un po’ di te…

«Sono Roberta e ho 33 anni, sono originaria di Nettuno, un piccolo paese vicino Roma. Dopo la laurea triennale in Lingue e Culture del Mondo Moderno e una magistrale in Traduzione tecnica in lingua spagnola e inglese, sono partita alla volta di Los Angeles grazie a un bando per neolaureati del Ministero degli Affari Esteri.»

Com’è stata come esperienza?

«Più che un’esperienza lavorativa la definirei un’esperienza di vita. Per la prima volta a 26 anni mi sono trovata oltreoceano, completamente da sola. Appena arrivata non avevo una stanza e mi sono arrangiata come ho potuto in un ostello. Una volta sistemata, ho iniziato a girare per gli Stati Uniti: San Francisco, San Diego, Las Vegas. È un’esperienza che rifarei e consiglio a tutti di fare! Anche se – devo ammetterlo – appena sono arrivata ho avuto una sorta di “shock culturale” che fortunatamente ho saputo gestire e superare.»

Dagli USA agli UK?

«Dopo l’esperienza negli USA sono tornata per un breve periodo in Italia, perché non avevo ancora chiaro cosa fare nella mia vita. In quel periodo trovai un tirocinio in traduzione della durata di tre mesi a Londra. Da lì a poco mi ritrovai nella capitale britannica! Subito dopo lo stage, lavoravo già in un’agenzia pubblicitaria, concretizzando così un sogno che ho sempre avuto: lavorare in advertising.»

Dalla translation all’advertising?

«Esattamente! L’agenzia per cui lavoro si occupa di “transcreation” che è un ambito abbastanza nuovo all’interno della pubblicità. Per semplificare: è un adattamento creativo di testi pubblicitari. Ho iniziato così, per poi crescere in questi sette anni, passando dall’advertising al mondo della produzione fino a diventare Account Director.»

In cosa consiste il tuo lavoro oggi?

«Attualmente gestisco un team di 15 persone, il mio compito principale è quello di seguire e coordinare campagne marketing per un famoso brand internazionale – in settanta mercati – occupandomi principalmente di produzione e localizzazione di spot pubblicitari per TV, internet e social media. Mi ritengo molto soddisfatta del mio percorso, sono arrivata esattamente dove volevo arrivare usando i mezzi che avevo a disposizione.»

Cosa rappresenta e ha rappresentato per te Londra?

«Londra mi ha dato la possibilità di sviluppare delle skills ed esplorare nuovi settori che non erano strettamente connessi alla mia carriera universitaria, cosa che in Italia non è sempre possibile. Mi ha anche dato la possibilità di mettermi alla prova, sviluppando e affinando delle competenze che non sapevo di possedere.»

La Brexit?

«È un periodo di forte incertezza. Tutti noi siamo “appesi” alle notizie che giorno dopo giorno ci arrivano. Realmente ancora nessuno sa cosa succederà. In queste settimane più che mai, siamo tutti spettatori passivi con il fiato sospeso, in attesa di sapere cosa accadrà. Io, ma in generale tutti noi che viviamo qui da diversi anni, ci sentiamo un mix tra europei e inglesi, e stiamo vivendo questo momento come una sorta di crisi di identità.»

Un messaggio per i giovani?

«È lo stesso consiglio che continuo a dare a me stessa: avere coraggio! Nell’intraprendere la propria strada e nel persistere nel voler raggiungere i propri obiettivi, indipendentemente dal campo in cui si voglia andare a lavorare. Non avere paura di fallire, anzi fallire è importante per poter capire e migliorarsi!»

Grazie Roberta

Gloria Chiocci

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