Giorgio Bertolini è il founder di Emerge. 32 anni nato e cresciuto a Varese, dopo la laurea triennale in economia presso l’Università di Pavia e un master in economia a Bristol (negli UK) è partito alla volta della Silicon Valley per seguire un corso del Mind The Bridge in Digital Entrepreneurship. Giorgio e il suo team hanno una missione: aiutare i produttori food italiani ad abbracciare il mercato globale. Scopriamo come!
Da dove nasce l’idea di creare una piattaforma digitale per mettere in contatto buyer internazionali e produttori italiani?
«L’idea nasce a seguito di una richiesta di prodotti alimentari italiani da parte di un’importante società americana. Io e i miei due soci Lorenzo Di Brino e Tommaso Spreafico, stavamo lavorando ad altri progetti quando arrivò questa richiesta. Ci siamo immediatamente adoperati per soddisfare l’esigenza del cliente ma non ci siamo subito resi conto della potenzialità dell’opportunità e del fatto che potesse un giorno diventare la nostra principale attività.»
Coprire un gap…
«Esattamente! La nostra piattaforma, nella quale hanno investito anche Paolo De Gennis, ex direttore generale e vicepresidente di Esselunga, e Marco Gualtieri, fondatore di TicketOne e di Seeds&Chips, nasce proprio per “coprire” questo gap e per fare in modo che tutte le eccellenze food italiane riescano a spingersi oltre i confini nazionali, per abbracciare una prospettiva globale.»
Giorgio quando hai incontrato Marco Gualtieri?
«Mentre stavo realizzando la mia prima startup incontrai Marco Gualtieri – founder di TicketOne – mi affiancò nell’avvio di Seeds&Chips e del The Global Food Innovation Summit fino a diventarne uno dei co-fondatori.»
A quanto ammonta l’export di prodotti italiani?
«L’Italia nel 2018 ha esportato prodotti alimentari per 42 miliardi di euro. Una cifra apparentemente importante, ma che perde peso se confrontata con la richiesta mondiale di prodotti italiani che è di oltre il doppio. Emerge nasce proprio per colmare questa disparità e per fare in modo che tutte le vere eccellenze agroalimentari italiane riescano a spingersi oltre i confini nazionali.»
Dove nasce la disparità tra domanda e offerta?
«Questa disparità tra domanda e offerta è spesso dovuta alle difficoltà dei piccoli produttori italiani nel farsi scoprire all’estero. Ad esempio è impossibile che un buyer tedesco o statunitense possa arrivare a conoscere, senza uno strumento e una vetrina adeguati, i prodotti straordinari del piccolo produttore italiano che oggi ha solitamente una presenza sul web limitata o inesistente. In tutto il mondo, infatti, ristoranti, catene di supermercati e gourmet shop sono alla ricerca costante di prodotti italiani autentici – riconosciuti a livello internazionale per la loro qualità – ma non riescono ad entrare in contatto con i singoli produttori: manca una realtà in grado di connettere questi due mondi in modo semplice, veloce e costante. Emerge vuole essere una soluzione proprio a questo problema.»
Prossimi mercati internazionali da raggiungere?
«Innanzitutto Europa, in particolare guardiamo alla Svizzera, alla Germania e alla Francia sulle quali stiamo iniziando le prime campagne di acquisizione. Gli Stati Uniti saranno un passo successivo anche se abbiamo già all’attivo una partnership importante che permette ai produttori italiani di far crescere il loro brand con un team dedicato.»
Giorgio come descriveresti Emerge?
«Un “aeroporto digitale” dove tutti i buyer del mondo possano “atterrare” per scoprire i produttori italiani: attraverso un piacevole viaggio digitale – la piattaforma ha anche contenuti video del territorio e dei produttori – possono identificare il prossimo business partner”. Grazie alla piattaforma di Emerge, produttori e buyer possono conoscersi ed entrare in contatto facilmente con un click.»
Cosa offrite ai produttori?
«Offrendo ai produttori non solo opportunità commerciali, ma anche servizi mirati, come ad esempio la realizzazione di foto e video a 360 gradi dei loro prodotti, e opportunità speciali con partner selezionati – banche, logistica, fiere – abbiamo la convinzione che potremo aiutare le aziende food italiane a raggiungere l’obiettivo di 100 Miliardi di export nel mondo. Attualmente la piattaforma è aperta e accoglie gratuitamente tutti i produttori che vogliano prenderne parte.»
Un consiglio ai tuoi coetanei che desiderano avviare una startup?
«La cosa più importante sono i tuoi compagni di viaggio e il tuo funding team. Noi per dire, siamo partiti con una startup che offriva un servizio totalmente differente da dove siamo oggi ma il core team ha saputo evolvere in una nuova avventura rimanendo coeso e determinato.»
Grazie Giorgio!
Gloria Chiocci