Lo scorso anno ho ricevuto in dono per il mio compleanno un alveare, si avete capito bene un alveare! Quando lo raccontavo alle mie amiche rimanevano perplesse e tutte mi facevano la stessa domanda: “Ma dove lo tieni un alveare in centro a Milano?” E io divertita rispondevo: “Ovvio in in terrazza!” Solo dopo qualche minuto di perplessità prendevo lo smartphone e mostravo loro il mio alveare che si trovava tranquillo e beato in campagna.
Il mio alveare come quello della mia collega Silvia, fanno parte di un bellissimo progetto chiamato Adotta un’alveare della startup 3Bee. Questa domenica vi racconto la storia dei suoi founder!
Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti dopo un percorso universitario d’eccellenza, un PhD e molteplici esperienze all’estero MIT, NASA e UCD di Dublino hanno scelto entrambi di rinunciare a una promettente carriera all’estero con contratto indeterminato per tornare in Italia e fondare 3Bee una startup che sviluppa sistemi per migliorare la salute delle api e la loro gestione mediante innovative tecnologie: IoT, l’intelligenza artificiale, machine learning e cloud.
Niccolò tu vieni da un’esperienza al MIT come ingegnere dove collaboravi con la NASA, quando hai conosciuto Riccardo e hai capito che l’apicoltura sarebbe diventata il vostro futuro?
«Io e Riccardo siamo amici da quando eravamo bambini. Nel 2016, abbiamo deciso insieme di rientrare in Italia rinunciando ad un posto fisso all’estero per fondare un azienda in grado di generare un impatto concreto sull’ambiente. L’idea è nata da precise e concrete necessità del mio socio Riccardo, biologo e apicoltore. Aveva infatti il bisogno di ottimizzare la produzione attraverso l’utilizzo di dati, risparmiare tempo con una migliore organizzazione del lavoro e monitorare costantemente lo stato di salute delle api, anche e soprattutto da remoto.»
Come avete rivoluzionato il mondo dell’apicoltura grazie all’applicazione di tecnologie innovative come l’IoT, l’intelligenza artificiale e il machine learning?
«Attraverso il nostro esclusivo sistema IoT Hive-Tech, l’apicoltore può monitorare H24 e in modo completo il proprio alveare. Il dispositivo è bio-mimetico e rileva differenti parametri vitali delle api (temperatura, umidità, peso e spettro sonoro), necessari per la valutazione delle condizioni e dello stato di salute dell’alveare. I dati sono trasmessi in cloud dove vengono elaborati dai nostri algoritmi di intelligenza artificiale con lo scopo di diagnosticare e prevedere eventuali anomalie e malattie. Utilizzando l’app, inoltre, potrà analizzare condizioni meteo, produttività, livello delle scorte e fioriture circostanti creando il proprio gestionale personalizzato dei lavori personalizzato. In questo modo l’apicoltore potrà ottimizzare l’organizzazione della propria attività, migliorare la salute delle api e aumentare la produttività.»
Quanto le api sono fondamentali all’interno del nostro ecosistema e perché è così importante proteggerle?
«Le piante che si affidano all’impollinazione entomofila (ovvero resa possibile dagli insetti) sono tantissime. Le stime parlando di quasi il 90% delle piante selvatiche e il 75% delle colture a scopo alimentare. Non è quindi un’esagerazione dire che, se non ci fossero più le api, non potremmo più mangiare la maggior parte del cibo che troviamo tutti i giorni sulla nostra tavola. E questo non vale solo per frutta e verdura! Anche la produzione di carne e dei prodotti derivanti dal latte subirebbe un calo significativo. Come mai? In realtà la risposta è semplicissima. Una gran parte delle piante foraggere, ovvero utilizzate per nutrire le bestie da allevamento, sono impollinate dalle api. Questi dati ci fanno capire quanto il mondo che ci circonda, così come lo conosciamo, dipenda enormemente dagli insetti impollinatori.
Non è quindi solo una questione di alimentazione, ma anche di biodiversità e di preservazione degli ecosistemi. Pensare a un mondo senza api richiede un grande sforzo di immaginazione, ma nessuno degli scenari che ci si prospetta davanti è rassicurante. La sempre maggiore attenzione verso la situazione delle api e degli impollinatori è dovuta non solo al fatto che si è sempre più consapevoli della loro importanza, ma anche ai sempre più grandi pericoli che ne minacciano la sopravvivenza. Le api stanno correndo davvero grandi rischi a causa di pesticidi, malattie e cambiamenti climatici. 10 milioni di alveari scomparsi in 10 anni non sono numeri che possiamo ignorare così facilmente. In appena trenta anni, dal 1980 al 2010, la popolazione mondiale di api e vespe si è ridotta quasi del 40%.»
Tra i vostri bellissimi progetti ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore ed è “Adotta un alveare” come è nata questa splendida idea e a quale scopo?
«Il programma Adotta un alveare consente agli amanti della natura di proteggere un alveare a distanza e gustarne i suoi prodotti genuini. Il nostro network di apicoltori professionisti si prende cura dell’alveare e tu, grazie al nostro esclusivo sistema di monitoraggio da remoto, puoi controllarne quotidianamente il suo sviluppo direttamente da smartphone o pc. Seguirai l’apicoltore nei suoi lavori, leggendone note e osservazioni, e l’alveare durante il suo sviluppo e crescita. Credo che l’apicoltore sia un eroe dei nostri tempi. Il suo mestiere deve essere tutelato perché è fondamentale per preservare la biodiversità del Pianeta. Attraverso l’adozione degli alveari diamo la possibilità di valorizzarne il lavoro e il ruolo verso l’ambiente.»
Il Natale si avvicina, come si può regalare un alveare?
«Per regalare un alveare con 3Bee, bastano pochi passaggi. Dopo aver scelto l’apicoltore, tra uno dei 44 adottabili presenti su tutto il territorio italiano, la tipologia di miele e uno tra i diversi piani di adozione (che vanno da un minimo di 12 euro a un massimo di 93 euro ai quali sono associati diversi quantitativi di miele che si riceveranno alla fine della stagione apistica), basta inserire i dati della persona a cui si intende fare il regalo, con la possibilità di selezionare in quale data riceverà l’attestato di adozione.»
Un consiglio che vi sentite di dare a tutti quei ragazzi che vogliono avviare una startup che generi un forte impatto sull’ambiente?
«Fortunatamente il mondo sta cambiando e le persone sono sempre più coscienti dell’importanza di intraprendere azioni che abbiano un impatto positivo sull’ambiente. Pertanto, consigliamo ai giovani di credere nelle proprie idee e validarla applicando ad una delle tante call to ideas disponibili.»
Grazie Niccolò e Riccardo!
Gloria Chiocci