Chiara Schettino, 19 anni di Avellino, la sua non è una storia comune di una ragazza della generazione Z. A 15 anni partecipa al primo hackathon dove nessuno della sua scuola – che aveva voti superiori ai suoi – voleva partecipare. A 18 anni fonda Bay Area la sua prima startup che la condurrà nella Silicon Valley. A 19 anni inizia a collaborare con VoiceMed un progetto con l’obiettivo di prediagnosticare il Covid-19 classificando i flussi sonori della voce. Chiara è anche la più giovane al mondo ad aver ottenuto l’importante certificazione di Scrum Product Owner. Una vita in continua ascesa fino alla scoperta di un linfoma. Chiara non si è fermata ha continuato a lavorare ai suoi progetti perché come ripete: “La vita è quello che accade, anche se è fatta di ciò che scegli.”
Se la vita ti ferma con il corpo la reazione più forte che si può avere è quella di non fermarsi con la mente, tu Chiara ne sei l’emblema. A quale progetto ti stai dedicando ora?
«Recentemente ho deciso di lavorare a un nuovo progetto in ambito healthcare, ma non posso ancora rivelarvi nulla! Sicuramente l’esperienza che ho vissuto in questo ultimo periodo ha influenzato la mia decisione.»
A quali altri progetti stia lavorando?
«Sul tema “educazione del futuro” sto seguendo il Progetto Conthackto, nato lo scorso anno insieme ad altri ragazzi giovanissimi provenienti da tutta Italia. Il progetto si propone di essere la prima piattaforma Europea di Digital Challenge per teenager. Nel corso di questo periodo abbiamo scelto di cambiare la direzione del progetto, mantenendo i valori e la missione di accompagnare i giovani nelle loro sfide di crescita portandoli a scoprire nuovi mondi inesplorati.
Con il nuovo format partiremo a febbraio, il percorso dedicato ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni avrà la durata di tre mesi dove potranno conoscere professionisti che si stanno occupando di innovazione internazionale e impatto positivo per le comunità o collaborano con realtà imprenditoriali che si impegnano nel sociale. Sullo stesso tema e con tanto entusiasmo dedico anche parte del mio tempo ad Aurora un progetto straordinario di imprenditoria giovanile per ragazzi dai 18 ai 23 anni, invitando a dare loro un’occhiata. »
Da sempre uno dei tuoi più grandi sogni è quello di impattare positivamente sul pianeta. Quale consiglio ti senti di dare ai tanti giovani che hanno il tuo stesso desiderio?
«Di agire provando a far sì che quel desiderio si realizzi!
Abbiamo bisogno ora più che mai di giovani creativi che si mettano in gioco migliorando punto dopo punto il nostro pianeta. Siamo in un periodo storico unico, dove giorno per giorno ci ritroviamo a fronteggiare sfide inaspettate, parallelamente al Covid-19 ogni giorno accadono cose nuove, basti pensare a ciò che sta succedendo in queste ore negli Stati Uniti o le ingiuste disuguaglianze in Sud America. Si, è un periodo di piena crisi ma abbiamo gli strumenti giusti per contribuire generando risvolti e cambiamenti positivi nella società.»
Perché per i leader di domani è così importante uscire oggi dalla propria comfort zone?
«Come il periodo storico che stiamo vivendo ci dimostra, non sappiamo cosa il futuro ci riserverà. In visione di tutto questo i futuri leader dovranno essere sempre più preparati ad affrontare problemi inaspettati, a prendere decisioni ponderate e lungimiranti con elasticità e creatività ricorrendo anche a soluzioni “lontane” dal proprio essere. Tutto ciò è possibile se si allenano le nuove generazioni – noi giovani – a fare nuove esperienze di confronto con se stessi e gli altri, allenandoci così a fare scelte e se cadiamo ci rialziamo!
Il mix tra scuole ed esperienze unita alla voglia di costante di mettermi in gioco, sfidando in primis me stessa hanno contribuito e tuttora contribuiscono alla mia “rigenerazione” costante. »
Grazie Chiara!
Gloria Chiocci