A quanti di noi è capitato di leggere sul giornale di nuovi buoni statali ma tra link e grovigli non siamo mai riusciti a ottenerli? La startup che vi racconto questa settimana ha l’obiettivo di risolvere questo gap tra pubblica amministrazione e cittadini attraverso una soluzione gov-tech. BonusX è la piattaforma ideata da due giovanissimi di Napoli Giovanni Pizza (29 anni) e Fabrizio Pinci (27 anni) per permette ai cittadini di scoprire i bonus statali di cui si ha diritto e consente di accedervi in pochi click e comodamente da casa propria. Andiamo a conoscerli!
Fabrizio oggi quanto è importante digitalizzare i processi burocratici semplificandoli e rendendoli accessibili a tutti? E in che modo?
«È una missione importante. Uno dei problemi più diffusi, in Italia e in Europa, è quello dei non-take-up, ovvero cittadini che hanno diritto a determinati bonus e agevolazioni ma che non riescono ad ottenerli. Nonostante nell’UE si spendano circa 3.600 Mld € in social benefits, abbiamo tra il 20 e il 60% di non-take-up. È un problema enorme se si pensa che stiamo parlando di agevolazioni per famiglia, diritto allo studio o sostegno al reddito. Dietro a questo numero ci sono milioni di famiglie in stato di bisogno che non riescono ad avere il sostegno a cui hanno diritto. Nel 2020, in Italia e con la crisi legata al Covid19, si stima che lo stesso Reddito di Emergenza sia stato richiesto solo dal 41% degli aventi diritto. Per riuscire a offrire una soluzione valida bisogna cogliere i vantaggi della digitalizzazione e utilizzare un approccio totalmente diverso da quello usato fino ad oggi. È importante cominciare a ragionare mettendo la persona al centro e disegnando processi fatti su misura, semplici ed intuitivi.»
Giovanni BonusX la piattaforma da voi ideata permette ai cittadini di scoprire i bonus statali di cui si ha diritto ma come funziona?
«Con BonusX abbiamo creato una piattaforma che supporta il cittadino a 360 gradi, dalla fase di scoperta a quella di richiesta, fino all’assistenza successiva in caso di aggiornamenti della normativa. Gli utenti inseriscono le informazioni attraverso un questionario personalizzato, e sono aiutati da una modalità guidata con spiegazioni ed esempi. La piattaforma analizza i dati inseriti e pre-qualifica gli utenti, mostrandogli i bonus e le agevolazioni a cui hanno diritto. A questo punto, possono decidere se avviare la richiesta online e, grazie ad alcune funzionalità come l’archivio documenti e la firma elettronica, possono gestire la pratica comodamente da casa ed evitando file agli sportelli. La pratica viene poi elaborata in meno di 24 ore da operatori selezionati che supportano l’utente in caso di correzioni o chiarimenti.»
Giovanni e Fabrizio la vostra è una startup gov-tech ma cosa si intende e cosa comprende?
«A seguito dell’esplosione della fin-tech, si stanno sviluppando nuove terminologie per indicare l’innovazione tecnologica nei diversi settori di mercato. La gov-tech indica tutti quei processi tecnologici che innovano l’ambito governativo/politico e che lo rendono semplice, intuitivo e digitale. Alcuni esempi possono essere i lavori fatti dall’AGID in ambito SPID o l’app IO di PagoPa. Un’altra categoria in cui rientriamo è quella della civic-tech, che non è altro che l’altra faccia della medaglia su cui si affaccia la gov-tech. Mentre quest’ultima ha un focus maggiore sui processi governativi, e vede quindi gli enti pubblici come principali beneficiari, la civic-tech concerta le sue attenzioni sullo sviluppo di tecnologie e innovazioni che semplificano la vita dei cittadini. La nostra mission è semplificare la burocrazia e rendere i servizi pubblici universalmente accessibili per migliorare il benessere della comunità.»
Grazie Giovanni e Fabrizio!
Gloria Chiocci