Alessandro De Sario, 34 anni è nato a Torino. CEO e Co-fondatore di TherapyChat l’app di psicologia online. Dopo il liceo classico si è laureato in Economia presso l’Università degli Studi di Torino e successivamente ha continuato gli studi all’estero con un Master in Management presso l’ESCP Europe, conseguendo la Laurea Magistrale in Business Administration a Torino, il Diplôme de Grande École a Parigi e un Master of Science a Londra. La vita di Alessandro da più di dieci anni si divide tra l’Italia e l’espero tra studio e startup, andiamo a conoscerlo insieme!
Alessandro quando hai capito che saresti diventato uno startupper?
«Terminati i miei studi, ho iniziato come M&A Analyst in una banca d’investimento a Londra. Nonostante l’interesse e le ottime prospettive della posizione, ho sempre sentito il desiderio di far nascere qualcosa di mio e di nuovo. Per questo motivo ho lasciato la carriera di investment banker per fare gavetta presso il venture-builder tedesco Rocket Internet. Con loro mi sono spostato in America Latina, per poi tornare in Europa e successivamente focalizzarmi sul mercato Asiatico. L’esperienza in Rocket Internet mi ha soprattutto insegnato a far nascere e plasmare un business online. Così nel 2016 ho preso la decisione di realizzare queste mie aspirazioni: ho chiuso un primo seed-round con il fondo spagnolo NextChance e ho lanciato TherapyChat.»
Psicologia, psicologo e terapia perché nel nostro paese è ancora così difficile parlarne?
«In Italia ci sono ancora tanti pregiudizi rispetto alla salute mentale e più in generale alla figura dello psicologo. La paura di essere giudicati porta le persone a nascondere le proprie preoccupazioni e ad isolarsi senza chiedere aiuto. Sappiamo che nell’ultimo anno 4 italiani su 10 hanno pensato di andare dallo psicologo, ma alla fine solo il 12% l’ha fatto. Perché?
Perché si pensa di non averne veramente bisogno e di potercela fare con le proprie forze, senza comprendere appieno i benefici della terapia. La missione di TherapyChat è proprio abbattere queste barriere che tengono lontane le persone dalla terapia ed aiutare a fare il primo passo verso il benessere psicologico. Come? Mettendo loro a disposizione gli strumenti adeguati per farlo in modo comodo, sicuro e riservato e ad un prezzo competitivo grazie alla modalità online.»
Sei partito con la tua startup da Madrid, quale consiglio ti senti di dare ai giovani italiani che desiderano avviare un percorso imprenditoriale in Spagna?
«La Spagna è un paese molto simile all’Italia. Aver studiato e lavorato all’estero per oltre dieci anni, cambiando paese in media una volta ogni anno, ha significato espormi di continuo a nuove realtà, ritrovandomi costantemente fuori dalla mia comfort zone. Lavorare in una start-up richiede una forte capacità di adattamento, qualità indispensabile per un imprenditore, che ritengo di aver acquisito anche grazie ai miei frequenti spostamenti. A questo proposito gli antichi greci utilizzavano l’aggettivo “polýtropos”, epiteto che Omero attribuisce a Ulisse sicuramente anche per la sua inclinazione a viaggiare. Altra qualità molto importante è la passione, senza la quale è molto difficile essere competitivi al giorno d’oggi, soprattutto nel mondo dell’internet caratterizzato da una fortissima globalizzazione. Poi ovviamente una piccola dose di fortuna non guasta mai, che ti consenta di trovarti nel posto giusto al momento giusto.»
Grazie Alessandro
Gloria Chiocci