Daniele Tonti, 34 anni è originario di Gubbio in provincia di Perugia. Dopo la Laurea Magistrale in Economia e Direzione delle Imprese e un MBA con specializzazione in Aviation è tornato a guidare l’impresa di famiglia in Umbria nel sempre più crescente e richiesto settore dell’Aerospazio. Andiamo a conoscere la storia di Daniele.
Aerospazio e Umbria quali prospettive e opportunità per i giovani?
«Nonostante la Regione Umbria sia comunemente famosa per il turismo enogastronomico e per le sue bellezze artistiche, in pochi sanno quanto sia un ecosistema potenzialmente fertile per sviluppare percorsi di crescita per i giovani. Un esempio virtuoso di opportunità è quello legato alle aziende operanti nel settore Aerospace, aggregate nello Umbria Aerospace Cluster (del quale sono Presidente), che complessivamente impiegano più di 3.000 addetti (non considerando l’indotto), tra tecnici, ingegneri, economisti e tante altre figure professionali.
Il Cluster, inoltre, ha sviluppato con l’ITS di Foligno un corso di Meccatronica dedicato alle aziende aerospaziali. Mentre, con l’ITE Scarpellini, ha sviluppato un corso di logistica aeronautica. OMA, invece, una delle aziende fondatrici del Cluster, ha avviato, in collaborazione l’Università degli Studi di Perugia, OMALAB, un laboratorio incentrato nello Aerospace Management per gli studenti, futuri professionisti, della facoltà di Economia.»
Tradizione famigliare e innovazione imprenditoriale: come sei riuscito nel tuo percorso a far vivere e crescere queste due anime?
«Tradizione e innovazione sono tutt’altro che disgiunte, in realtà vanno immaginate più come un’unica anima ramificata sulla quale abbiamo costruito il percorso che abbiamo intrapreso con OMA, la mia azienda di famiglia, della quale sono Chief Strategy Officer, che il prossimo anno festeggerà 75 anni di storia. L’Heritage è una base fondamentale sulla quale costruire l’innovazione: quest’ultima infatti è come un ramo su un albero, se ha un busto forte sul quale crescere è più facile che possa vivere e svilupparsi rigogliosa. In questo modo le due anime sono in realtà unicum indivisibile: ci muoviamo verso il futuro, senza dimenticare le radici che ci tengono legati al nostro territorio.»
Sei un imprenditore amante della musica. Quanto è importante coltivare e trasmettere le proprie passioni?
«Esprimere e coltivare ciò che davvero muove le nostre azioni è di fondamentale importanza per motivare i propri collaboratori e creare un ambiente aziendale sano e proattivo. Ricordo un periodo della mia vita in cui, nel mio precedente lavoro (in una tra le prime società di consulenza), nonostante la soddisfazione per una posizione che davvero amavo, non riuscivo ad esercitare una connessione empatica con l’ambiente in cui lavoravo, in mancanza della quale anche esprimere le mie passioni era diventato difficile. Nel momento in cui l’ho scoperto, ho capito anche che esprimere pienamente se stessi, magari in un ambiente di lavoro stimolante, è l’unico modo per vivere una vita che ci gratifichi completamente.»
Grazie Daniele!
Gloria Chiocci