Lorenzo Sirabella, 30 anni. Oggi con la sua storia andiamo insieme a esplorare il mondo della pizza attraverso gli occhi di un appassionato cresciuto tra le delizie di Napoli e Ischia. La formazione di Lorenzo ha avuto inizio a Roma, all’interno di un percorso di quattro mesi tra teoria e pratica dalla panificazione e le varie tipologie di pizza. Ha poi proseguito il cammino con la scuola di Enzo Coccia “Pizza Consulting”, approfondendo gli studi sulla pizza napoletana. Oggi unisce passione e innovazione e la sua grande passione lo sta portando lontano. Andiamo a conoscere insime la sua storia!
Lorenzo come è nata la tua passione per l’arte della pizza?
«Per uno che nasce in Campania, la pizza è qualcosa che si respira da sempre. Da giovanissimo mi sono affacciato a questo mondo facendo delle esperienze che con grande rapidità mi hanno permesso di crescere e di formarmi un’idea sul mio modo di fare pizza, da Il Califfo a Ischia, fino a La Notizia di Enzo Coccia, mi sono trovato rapidamente nei contesti in cui si stavano dettando le regole di un nuovo modo di fare ristorazione. E nel 2018 l’arrivo a Dry Milano, una responsabilità enorme, ma un’occasione unica per definire il mio modo di fare questo lavoro, proiettandomi subito in una realtà internazionale e cosmopolita, che deve essere fedele a se stessa e rinnovarsi, senza tradire la propria identità. come la pizza!»
Hai recentemente ottenuto un riconoscimento scalando la Classifica Italia di 50TopPizza. Cosa rappresenta per te questo successo e come influenzerà la tua continua ricerca di eccellenza culinaria e l’esperienza che offri ai tuoi clienti?
«È una responsabilità, verso il mio team che mi supporta e mi segue senza sosta, siamo tutti abbastanza giovani e desiderosi di imparare, metterci in gioco e rendere Dry un posto che ci somigli sempre di più. Edris al bancone mi segue, completa il mio pensiero e le nostre proposte ben rispecchiano questa sintonia di intenti. Dry conta su una clientela affezionata al concept pizza e cocktail, ma è anche una clientela internazionale, aggiornata che ci porta continuamente a innovarci. I nostri sforzi sono concentrati su un menù circolare, per azzerare gli sprechi, e creare un dialogo tra bancone e cucina in cui ri-utilizzare con creatività tutti gli ingredienti.»
Lorenzo, sei diventato un punto di riferimento nel settore. Per i giovani che aspirano a seguire le tue orme, quali consigli o parole di ispirazione vorresti condividere su come perseguire la propria passione, superare le sfide e raggiungere l’eccellenza nel mondo culinario?
«Avere fame e curiosità, studiare e conoscere gli ingredienti, le materie prime e la tradizione. Uscire dalla propria comfort zone per creare la propria identità attraverso l’immersione in stimoli nuovi. Restando ancorati solo a qualcosa di già conosciuto, oppure emulare l’innovazione degli altri senza la propria autenticità, fa correre il rischio di non portare mai veramente nulla di proprio e che valga la pena di perseguire con passione.»
Grazie Lorenzo!
Gloria Chiocci