Gianluca racconta Indigo.ai: uno studio di AI conversazione che disegna tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali

Qualche settimana fa durante il Digital Design Days Milano ho avuto il piacere di ascoltare l’intervento di Gianluca Maruzzella Co-founder e CEO di Indigo.ai uno studio di AI conversazionale che progetta e costruisce assistenti virtuali, tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali. Conosciamo insieme al sua storia!

Gianluca raccontami un pò di te!

«Sono nato a Napoli e – subito dopo la maturità – mi sono trasferito a Milano per frequentare Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano. Appena dopo la laurea, ho iniziato a lavorare presso il dipartimento di marketing insieme al mio professore di tesi. Dopo alcuni mesi ho lasciato il dipartimento per fondare l’azienda assieme ad altri colleghi conosciuti tra Napoli e l’università.»

In quanti siete partiti?

«Siamo partiti in quattro co-founder e dopo poco siamo stati selezionati da H-Farm, trasferendoci tutti in Veneto. In quel periodo abbiamo costruito il primo prototipo del nostro motore di linguaggio e all’inizio del 2017 ci siamo spostati nuovamente a Milano per iniziare la fase di commercializzazione dello stesso.»

Chi è stato il vostro primo cliente?

«Il nostro primo cliente è stata la Bayer – la grande casa farmaceutica.  In quel periodo eravamo solo in quattro – una bella sfida – e nonostante ci stessimo relazionando con un’azienda davvero enorme, siamo riusciti a consegnare un progetto che ha raggiunto delle metriche importanti, permettendoci di raccogliere performance e investitori. Alla fine del 2017 siamo riusciti a raccogliere mezzo milione di Euro e da quel momento in poi è stata una continua escalation.»

Quanti siete ora all’interno del team?

«Attualmente siamo sedici persone, l’azienda continua a crescere e da qui a fine anno si aggiungeranno nuovi talenti.»

Da quali figure è composto il team? 

«Siamo un team super tecnico composto principalmente da developer, data scientist e service designer e stiamo continuiamo a inserire nuove figure perché aumenta la mole di lavoro che dobbiamo portare avanti.»

Media dell’età?

«Abbiamo un’età media giovanissima, l’ultimo dato risale a qualche mese fa e si aggira mediamente attorno ai 28 anni. Io personalmente ne ho 27.»

Se dovessi spiegare Indigo.ai?

«Indigo.ai è uno studio di AI conversazione che disegna tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali.»

Chi sono i vostri clienti?

«Lavoriamo per definizione solo con grandi clienti perché ci proponiamo di essere una boutique. Creiamo esperienze personalizzate per grandi e grandissimi brand, tutti i nostri clienti fatturano sopra il miliardo di Euro. Facciamo leva su un asset aziendale proprietario che abbiamo sviluppato:un motore di natural language processing in grado di interpretare in maniera automatica le richieste degli utenti e consegnare ogni volta una risposta inerente e personalizzata, sia su canali chat che voice. I nostri clienti ci scelgono per l’altissimo livello delle esperienze conversazionali che riusciamo a progettare.»

In che settori lavorate?

«Lavoriamo in molteplici settori. Essendo una tecnologia di linguaggio può essere applicata praticamente in qualsiasi settore, dal banking come all’insurance, passando per il farmaceutico e il retail. Ovunque ci sia necessità da parte delle aziende di migliorare la propria relazione con i clienti finali, la nostra tecnologia e i nostri servizi diventano necessari.»

Italia o estero?

«Abbiamo già lavorato per clienti di tutto il mondo, sia in Europa che oltreoceano, con piani di crescita internazionali. Da inizio anno abbiamo iniziato ad espanderci anche in Svizzera chiudendo un contratto con una grande compagnia assicurativa. Il nostro obiettivo è quello di aprire un ufficio e un centro di ricerca anche all’estero: proprio in Svizzera siamo già in contatto con dei poli d’eccellenza tra Losanna e Ginevra.»

Un messaggio per i giovani che desiderano fondare una propria startup e che stanno entrando ora nel mondo del lavoro?

«Io personalmente sono molto sensibile a questo tema, oltre a lavorare per Indigo.ai sono anche Head of Acceleration di IULM innovation Lab, l’incubatore d’impresa dell’università IULM che mi ha permesso di lavorare assieme a tanti studenti e aspiranti imprenditori, aiutandoli a muovere i primi passi nel complesso mondo dell’imprenditoria. Molto spesso chi è imprenditore deve imparare tutto da sé e non può fare altro che lanciarsi in quest’avventura senza avere la possibilità di sapere se sta facendo la cosa giusta o sbagliata. Per questo è importante che gli imprenditori del domani abbiano la possibilità di sperimentare all’interno di un ambiente protetto e con lo IULM Innovation Lab ci siamo proposti di risolvere questo problema.»

Grazie Gianluca!

Gloria Chiocci