Antonio e Alessio, 28 anni di Melfi sono i fouder di NeuralText, la startup che attraverso l’intelligenza Artificiale crea testi e contenuti web in maniera facile e automatica. L’idea nasce proprio da Alessio Nittoli, esperto SEO in Ebay e Antonio Cappiello, Ingegnere Deep Learning in Userbot, durante il lockdown della primavera 2020.
Andiamo a conoscere la loro idea!
L’intelligenza artificiale è uno degli ambiti più d’interesse oggi, quando può essere applicata?
«Ad oggi possiamo dire che sono modelli statistici che possono essere applicati alle immagini o al linguaggio. Non c’è una reale innovazione matematica rispetto a quanto si sapeva negli anni ‘90: questi algoritmi sono in grade di risolvere problemi sempre più complessi (come il riconoscimento delle immagini o la generazione del linguaggio) e in pochissimo tempo. Questo non avviene per un reale avanzamento delle teorie matematiche che sono alla loro base ma piuttosto per i progressi che sono stati fatti in 30 anni a livello di infrastrutture digitali (hardware) diventati sempre più sofisticati e in grado di elaborare moli di dati sempre più corposi.
Tutti questi algoritmi si ispirano a teorie neurocognitive, che comunque sono teorie molto approssimative: non c’è un’idea solida di come funzioni realmente il nostro cervello, né una reale conoscenza empirica di ciò che noi crediamo essere il nostro io, con tutte le implicazioni filosofiche del caso.
Un algoritmo può contemplare la consapevolezza del proprio processo di apprendimento, così come facciamo noi? Quella che possiamo constatare è solamente la grande capacità di calcolo e di elaborazione di dati complessi in pochissimo tempo. Una macchina a guida autonoma riesce a elaborare molti più dati provenienti da più sensori e in maniera più funzionale rispetto ad un essere umano, ma questo vale per il 99% dei casi, per quelle circostanze che siamo abituati ad esperire ogni giorno guidando, e che l’algoritmo di guida autonoma ha imparato a gestire a sua volta: ma cosa accade nel caso in cui ci troviamo di fronte ad una circostanza rara, una situazione di reale pericolo per noi e per gli altri, situazione che l’algoritmo non ha mai incontrato nei suoi processi di apprendimento? L’uomo sarà in grado di astrarre e generalizzare più dell’algoritmo, cercando di limitare i danni, o viceversa?
La risposta è nel mezzo: l’AI non sostituirà mai l’uomo, e l’uomo non potrà fare a meno delle comodità dell’AI.
Per lo stesso motivo, applicando questo discorso alla generazione del linguaggio, questi algoritmi non sostituiranno mai giornalisti e scrittori, piuttosto è solo con una generazione supervisionata umana che sarà possibile ottimizzare i processi di stesura e redazione di articoli o campagne marketing.»
In che modo NeuralText riesce a produrre testi e copy attraverso l’intelligenza artificiale?
«NeuralText sfrutta modelli del linguaggio, ovvero modelli predittivi che riescono a generare catene di parole – frasi e paragrafi – seguendo probabilità dettate dal contesto. Il contesto viene appreso fornendo al modello del linguaggio, altresì noto come rete neurale, una quantità esorbitante di dati estratti dal web. La rete viene poi impiegata all’interno del prodotto per diverse funzioni: infatti, cambiando le direttive che vengono date a questo modello, si riesce a generare testo a seconda di ogni necessità: articoli di blog, copy per campagne marketing, pubblicità, post per i social media. Abbiamo cercato di pensare a uno strumento che potesse essere d’aiuto per superare il cosiddetto blocco dello scrittore in articolisti, giornalisti, copywriter e blogger.
Al di là di questo, forniamo altri strumenti basati sempre sulla comprensione del linguaggio, che permettono la generazione di report per chi fa SEO con l’obiettivo di aiutare i nostri utenti a comprendere il contesto semantico di una pagina dei risultati di ricerca (SERP), che possano aiutare a stilare strategie di ottimizzazione più efficienti. Google, come Bing, utilizza algoritmi basati sull’intelligenza artificiale – e dunque sulla comprensione del linguaggio – per mostrare i risultati di ricerca, dando priorità a un sito piuttosto che a un altro: con lo stesso paradigma cerchiamo di fornire strumenti funzionali all’analisi competitiva del testo presente nei motori di ricerca.»
Sicuramente le vostre sono due delle professioni più ricercate oggi dal mondo del lavoro – esperto SEO e ingegnere deep learning – quale consiglio dareste ai giovani che desiderano intraprendere i vostri percorsi?
«Sicuramente il nostro percorso è ancora arduo, per niente in discesa, e fatto di esperimenti più fallimentari che soddisfacenti; tuttavia, solo scalando un gradino alla volta si può salire, quindi facciamo tesoro di ogni esperienza con infinita pazienza.
Il consiglio che diamo ai giovani come noi è molto banale quanto fondamentale: credete nella vostra idea e nella sua reale potenzialità. Usate il vostro prodotto. Molti fallimenti sono dettati dal fatto che idee apparentemente geniali non riescano a trovare una spinta proprio perché gli ideatori stessi non hanno un reale bisogno di utilizzare il prodotto da loro ideato e come conseguenza di questo fatto non credono in esso e lo trascurano. Quello che ci ha fatto andare avanti ogni giorno è stato proprio il nostro reale bisogno, per altri progetti interni alla nostra società, di un prodotto come NeuralText.»
Grazie Antonio e Alessio!
Gloria Chiocci