Mabasta Anti Bullismo

Mirko: “Mabasta Anti Bullismo si basa su sei semplicissime e testate azioni che ogni classe d’Italia può mettere in pratica.”

Mirko Cazzato, un giovane di 22 anni di Lecce con un diploma in Sistemi Informativi Aziendali e una passione per combattere il bullismo nelle scuole. Mirko è il leader del Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti, o MaBasta, nato nel 2016 dall’idea coraggiosa di una classe dell’istituto superiore Galilei Costa di Lecce. A soli 20 anni, Mirko si dedica interamente a questa causa, cercando fondi per sostenere la sua start-up e portare avanti la lotta contro il bullismo.

Il lavoro di Mirko e del suo team è stato riconosciuto a livello internazionale: è stato nominato Studente dell’anno 2021 da YEA-Your Edu Action e selezionato nella Top 10 mondiale del Global Student Prize. La loro visione ha creato un modello di successo replicabile in molte altre scuole.

Mirko, come è nato il movimento Mabasta e come funziona il vostro metodo contro il bullismo nelle scuole?

«Mabasta nasce nel Febbraio 2016 mentre frequentavo il primo superiore all’età di 14 anni e tutto partì da una discussione in classe con il docente di informatica che ci raccontò con molta rabbia e delusione un episodio di bullismo successo qualche giorno prima a Pordenone. Da allora abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto e con l’aiuto di tantissimi altri ragazzi abbiamo ideato una metodologia peer to peer dove spiegare ai nostri coetanei l’importanza di prevenire il bullismo e come farlo. Abbiamo chiamato il tutto “Modello Mabasta” e si basa su sei semplicissime e testate azioni che ogni classe d’Italia può mettere in pratica.»

Come il vostro approccio influisce positivamente sulla lotta contro il bullismo nelle scuole?

«Il nostro segreto è che nonostante siano passati quasi 8 anni dalla nascita di Mabasta, il team è ancora composto da ragazzi dai 14 ai 18 anni e sono proprio loro a parlare con altri studenti e studentesse in tutt’Italia. Ad oggi abbiamo 30 ragazzi a Lecce, 30 a Cesena e 18 a Forlì. Proprio il fatto di rapportarci tra pari, quindi senza nessuna difficoltà nel linguaggio e soprattutto senza “presunzione” nel dimostrare di essere degli esperti ci fa arrivare in modo diretto e come un treno all’interno della testa dei ragazzi. Altro fattore molto importante è dare loro azioni concrete, ideate da altri ragazzi e che mettono subito in pratica, loro ascoltano come si fa e fanno subito dopo.»

Quali sono le principali iniziative e azioni concrete che il movimento “Mabasta” mette in atto nelle scuole per affrontare il bullismo, e come coinvolgete gli studenti nell’attuazione di queste azioni?

«Quello cha faccia è semplicemente non mettere i ragazzi tutti insieme nell’auditorium della scuola ma siamo noi che ci dividiamo in più gruppi ed entriamo nelle singole classi, questo ci permette di essere più incisivi. Dopodichè raccontiamo loro la storia di Mabasta e il perchè si debba combattere il bullismo. Una volta fatto tutto questo, diamo loro dei compito come ad esempio: eleggere un MabaProf, una Bulliziotta e un Bulliziotto all’interno della classe; fare il MabaTest; informali della presenza a scuola di una BulliBox e online del MabaDad; diamo un obiettivo di classe, diventare una “Classe Debullizzata”.»

Grazie Mirko!

Gloria Chiocci