Federica Mutti, 29 anni è originaria di una cittadina della Brianza. Ha conseguito una laurea triennale in Economia e Gestione Aziendale, seguita da un Master Universitario in Marketing e Comunicazione. Il suo percorso professionale ha avuto inizio nel 2018, quando ha aperto un canale YouTube per raccontare le sfide del passaggio dall’università al mondo del lavoro e condividere le sue competenze nel digital marketing. Da allora, Federica ha continuato a promuovere una crescita personale e collettiva, fino a fondare MUNU nel 2023.
Oggi, con una community social che supera i 40.000 follower, collabora con aziende attive nei settori dell’orientamento lavorativo e dell’innovazione. Inoltre, tiene lezioni e approfondimenti per Academy Digitali, Master e Università, affermandosi come una figura di riferimento per chi desidera affrontare il mondo del lavoro con consapevolezza e creatività.
Quali sono le principali sfide che una imprenditrice affronta nel mantenere e far crescere un’azienda nel competitivo settore della comunicazione in Italia?
«Dal mio punto di vista, la sfida più grande per chi oggi gestisce un’azienda che si occupa di comunicazione e branding in Italia è la limitata consapevolezza dell’importanza di questa disciplina, sia per i brand che per le persone. Io e la mia socia, Valeria Nucera, amiamo ripetere che “la comunicazione ha il potere di trasformare la realtà”. Gli stimoli comunicativi che riceviamo ogni giorno – come dipendenti di un’azienda o come consumatori finali – influenzano profondamente i nostri pensieri, comportamenti e decisioni.
Comunicare in modo corretto rappresenta una straordinaria opportunità per connettersi con i propri clienti, ma è anche una grande responsabilità. Purtroppo, non tutte le aziende hanno ancora sviluppato questa consapevolezza. Tuttavia, quelle che lo fanno riescono a distinguersi anche nei mercati più competitivi, costruendo una solidità importante nel medio-lungo periodo.
La nostra sfida è diffondere sempre di più questo messaggio, sensibilizzare le aziende e tradurlo in azioni concrete che possano fare la differenza nel loro posizionamento e nel modo in cui interagiscono con il pubblico.»
Quali sono oggi le sfide etiche nell’utilizzo degli strumenti AI nella comunicazione digitale e come possiamo bilanciare innovazione e responsabilità?
«È fondamentale ricordare che l’Intelligenza Artificiale, come tutte le innovazioni, è uno strumento e, in quanto tale, deve essere utilizzato con consapevolezza. L’AI esprime il suo potenziale nell’analisi dei dati, nel supporto a ricerche e brainstorming, ma non può sostituire la sensibilità e la ragionevolezza che derivano dall’esperienza e dalle competenze di una persona.
L’uso degli strumenti di AI deve essere accompagnato da una conoscenza approfondita del loro funzionamento, dei loro vantaggi e, soprattutto, dei loro limiti. È essenziale riconoscere quando il loro impiego può davvero portare un valore aggiunto e quando, invece, rischia di compromettere i valori e l’umanità di un brand. Ad esempio, la creazione di campagne o contenuti interamente generati dall’AI può sembrare allettante per team che puntano all’ottimizzazione, ma spesso porta a perdere di vista l’essenza del brand e il legame autentico con il pubblico.
Bilanciare innovazione e responsabilità significa utilizzare l’AI come un alleato, non come un sostituto, assicurandosi che le scelte tecnologiche siano sempre guidate dai valori fondamentali e dall’etica.»
Che consiglio ti senti di dare ai giovani che vogliono entrare nel mondo della comunicazione e distinguersi in un mercato così competitivo?
«Mi sento di condividere i consigli che avrei voluto ricevere appena uscita dall’università. Prima di tutto, è fondamentale investire nelle relazioni: costruire e mantenere rapporti autentici con clienti, colleghi, partner e conoscenti, sempre in un’ottica di lungo periodo. Un network solido e genuino può fare davvero la differenza in qualsiasi carriera.
In secondo luogo, consiglio di valorizzare il proprio personal brand. Internet e i social sono oggi un biglietto da visita essenziale, ma è importante ricordare che la qualità conta più della quantità: non è il numero di follower, connessioni o contenuti a definire il valore di una persona, ma la coerenza e l’impatto delle sue azioni online.
Infine, non smettere mai di formarsi. Le piattaforme e le tecnologie evolvono rapidamente – l’attuale rivoluzione dell’AI ce lo dimostra chiaramente. Solo attraverso una conoscenza approfondita e una consapevolezza critica possiamo cogliere le opportunità di queste innovazioni e, allo stesso tempo, proteggerci dai loro potenziali rischi.»
Grazie Federica!
Gloria Chiocci