Luigi Fidelio, 33 anni è il co-fondatore & Chief Revenue Officer (CRO) di Messagenius l’app di messaggistica aziendale istantanea che garantisce sicurezza e proprietà esclusiva dei dati. Andiamo a conoscere la sua storia!
Luigi sei stato selezionato tra i 50 leader emergenti per la fellowship “Young Transatlantic Innovation Leaders Initiative” dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, quale percorso di studi e di vita ti ha portato fin lì?
«La nomina da parte del Department of State of the US ha significato molto per me, a livello sia professionale che personale. È stata un’iniezione di entusiasmo, che mi ha immerso in un gruppo di imprenditori straordinari, i fellow, e in ecosistemi vibranti, come quelli di Austin, Washington DC, Rotterdam e L’Aia.
Credo che i risultati e il potenziale del fantastico team di Messagenius siano stati una carta fondamentale, insieme alle esperienze con l’Institute for Entrepreneurship e col Centro di Alta Formazione dell’ateneo americano a Roma “John Cabot University”.
Seguivo iniziative come quella della fellowship sin dagli studi accademici in “Scienze Politiche” e “Relazioni Internazionali”: in particolare, mi appassionavano i corsi di “Studi Strategici”, “Teoria e tecniche del Lobbying” e “Imprenditorialità per l’innovazione”, utilissimi per avere una visione del mondo. In quegli stessi anni, lavoravo in uffici stampa e comunicazione, sempre con proiezioni internazionali.
Lungo il percorso, mi sono sempre state utili le competenze trasversali. Mie ottime compagne di viaggio sono sempre state la resilienza – in YTILI, ad esempio, sono stato selezionato alla mia terza candidatura – e la disponibilità ad esperienze immersive e sfidanti – fino a metà delle scuole superiori, avevo cambiato istituto ogni 2 anni al massimo.»
In un periodo dove tutti noi abbiamo esponenzialmente aumentato l’utilizzo di messaggistica instantanea per restare in contatto, quanto la sicurezza e proprietà dei dati giocano un ruolo fondamentale?
«Lo constatiamo tutti i giorni in Messagenius: sicurezza e proprietà dei dati hanno assunto un’importanza cruciale nel mondo del lavoro, e, con particolare riferimento agli strumenti di comunicazione tra colleghi, non potrebbe essere altrimenti. Per ragioni che spaziano dalla compliance normativa alla tutela degli interessi organizzativi, le corporate non possono affidare le proprie comunicazioni interne ad app consumer o a strumenti, come tanti di quelli mainstream, che trattano con disinvoltura i dati delle conversazioni.
In caso di controversia, nessun lavoratore vorrebbe essere chiamato a rispondere dell’uso di app di messaggistica non compliant per scambiare un’informazione con un collega, eppure questo rischio oggi è molto concreto e diffuso. Un recente sondaggio su 12.500 lavoratori in 10 Paesi rivela che oltre il 70% degli impiegati ammette l’uso app di messaggistica non compliant per condividere dati sensibili e business-critical dell’azienda; il 30% ha già ricevuto un richiamo al riguardo. Ben oltre le ammonizioni, Morgan Stanley ha licenziato due Directors per questo motivo.
Intendiamoci: sarebbe folle proibire o demonizzare le app di messaggistica, il compito delle organizzazioni è fornire al proprio personale policy e strumenti in grado di garantire sicurezza e standard adeguati di trattamento dati.»
Luigi per te quali saranno le job position maggiormente richieste nei prossimi anni e perché?
«Se fosse valido il trend per cui la maggior parte dei lavori in voga tra 5 anni non esisterebbe ancora, solo una sfera di cristallo potrebbe restituirci una previsione azzeccata, quindi, con il beneficio del dubbio che ne consegue, azzarderei solamente un paio di ipotesi.
In primo luogo, con il consolidamento del new normal su larga scala e nel medio-lungo periodo, immagino che le aziende richiederanno figure con competenze sia tech che umanistiche per il lavoro phygital: profili in grado di progettare e gestire sia elementi tipici delle risorse umane, quali employee experience, percorsi di selezione, sviluppo e formazione, sia nuovi manuali, processi e strumenti produttivi.
Altre figure professionali che, a mio parere, si diffonderanno presto e ampiamente sono quelle che afferiscono al mondo della circular economy, data la svolta verde decisiva per i prossimi anni..»
Grazie Luigi!
Gloria Chiocci