Lucia Gabani: “In Women In MotoGP™ raccontiamo storie di professioniste che contribuiscono alla realizzazione del mondiale”

Lucia Gabani, ha 29 anni è nata a Urbino ma cresciuta a Pesaro per poi abbracciare il mondo. Da bambina alternava la pratica di Kung-Fu alla lettura di riviste specializzate di moto. Lo sport ha sempre rappresentato una parte importante e integrante nella sua vita e da sempre ha cercato di trasformare questa grande passione in strada e futuro. Si laurea in sociologia, frequenta l’Erasmus alla Sorbonne Nouvelle e la Scuola di Giornalismo a Urbino. Inizia a seguire stage per l’Europa e così conquista le prime collaborazioni in realtà sportive importanti. Terminata la scuola di giornalismo, rifiuta un contatto sicuro da giornalista e parte alla volta dell’Inghilterra per imparare l’inglese. E come spesso e magicamente succede quando si ha una grande passione succede qualcosa che la fa avverare! Nel 2018 Dorna le propone di diventare giornalista per la versione italiana del sito WorldSBK, il campionato delle derivate di serie. Si trasferisce a Barcellona dove diventa la responsabile della web italiana di motogp.com cura Women In MotoGP™ e da questo anno è diventata la giornalista responsabile dei contenuti della Coppa del Mondo FIM ENEL MotoE. Andiamo a conoscere Lucia meglio insieme!

Lucia quando hai capito che il mondo motociclistico oltre che a una passione poteva diventare il tuo lavoro?

«Nel 2008, quando feci il mio primo ingresso in un paddock, la zona di un circuito dedicata ai box. Avevo 15 anni. In quell’occasione capii che per rendere il mio sogno realtà mi serviva un piano. Non avendo contatti diretti con persone impegnate nel motorsport, mi iscrissi a Facebook, che era dopo poco arrivato in Italia, per contattare chi lavorava nei campionati due ruote. Così iniziai a definire le figure professionali richieste, capendo che mi sarei voluta dedicare alla comunicazione e alle pubbliche relazioni. Allora aprii un blog dove pubblicavo una rassegna stampa riassumendo, in italiano, le notizie pubblicate su siti internazionali. In questo modo perfezionavo la conoscenza delle lingue e analizzavo il modo di lavorare dei diversi giornalisti del settore. Una volta all’università contattai il web manager di motogp.com su Linkedin chiedendo di svolgere uno stage. La mia candidatura venne accettata e quattro anni dopo mi assunsero come web editor.»

Sei una giornalista del MotoGP, qual è la parte che preferisci del tuo lavoro e perché?

«Le interviste. Mi fanno sentire privilegiata e fiera di essere oggi una delle poche persone al mondo che può scegliere cosa chiedere ai piloti più veloci del pianeta, ai tecnici più brillanti del settore. Il motorsport è molto tecnico ma, allo stesso tempo, vive grazie a persone visionarie e coraggiose. In questo sport, oltre all’ingegneria, c’è molta umanità e questo è un aspetto universale che mi piace raccontare perché mi permette di raggiungere anche persone che non seguono le competizioni ma, nonostante questo, possono trovare ispirazione dalle storie di chi rende possibile uno dei Campionati più prestigiosi del mondo. Un esempio è Women In MotoGP™, la rubrica attraverso la quale, ogni 8 del mese dal 2020, raccontiamo le storie delle professioniste che contribuiscono alla realizzazione del mondiale MotoGP™.»

Il tuo è un mondo è ancora prevalentemente maschile, cosa consigli a tutte quelle ragazze che desiderano intraprendere una carriera nel motociclismo?

«Innanzitutto di liberarsi dai preconcetti come quello di pensare che il motociclismo sia un mondo da e per uomini. Poi, è importante individuare il ruolo che si vuole ricoprire per selezionare dei professionisti da osservare o da seguire sui social per costruire il proprio percorso e il proprio stile. La conoscenza di almeno due lingue straniere è importante se si vuol far parte di un ambiente internazionale. La preparazione è imprescindibile, in ogni ambito. In questo caso consiste nel conoscere le regole del gioco come il regolamento, le caratteristiche delle moto per individuare le novità tecniche ed è altrettanto importante sapere chi fa cosa all’interno di un team per interpellare la persona giusta quando si cercano informazioni. Io ho trovato nella pazienza, dedizione e curiosità delle compagne di viaggio irrinunciabili per raggiungere traguardi ambiziosi.»

Grazie Lucia! 

Gloria Chiocci